Tratto da indire.it, 21 luglio 2025.
Valdobbiadene (TV), 14 luglio 2025. Sarà Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, a ricevere il Premio “Bollicine della Scuola 2025”, il riconoscimento assegnato ogni anno nell’ambito del Festival dell’Innovazione Scolastica, in programma a Valdobbiadene dal 5 al 7 settembre.
Vaccari, psicologo e docente di “Psicologia del conflitto e della pace” presso la Pontificia Università Lateranense, ha dato vita nel 1998 allo Studentato Internazionale – World House, cuore del metodo Rondine.
Questa la motivazione ufficiale del premio:
La genialità educativa di Franco Vaccari ha la radice nella straordinaria esperienza culturale e politica di Giorgio La Pira di cui anche oggi, in mezzo a tutte le guerre che ci circondano, avremmo un esasperato bisogno. Il cuore dell’esperienza di Rondine è lo Studentato Internazionale – World House da cui si sviluppa la Cittadella della Pace e il Metodo Rondine.
Questa esperienza, nata nel 1998 in un borgo medievale vicino ad Arezzo, accoglie giovani provenienti da Paesi in cui imperversano guerre, attuali o trascorse, o conflitti degenerati nelle diverse forme di violenza, che accettano di convivere con il proprio nemico, di sperimentare un dialogo quotidiano divenendo nei fatti, giorno dopo giorno, messaggeri di pace.
Questi giovani intraprendono un percorso innovativo, partendo dagli esiti di dolore e di rabbia che la guerra ha prodotto – sentimenti riscoperti come energie rinnovabili – ed elaborando un modello di trasformazione creativa.
La scelta dei promotori del Festival dell’Innovazione Scolastica, che quest’anno si terrà il 5 – 6 – 7 settembre, contiene un messaggio significativo: la scuola non è un mondo isolato rispetto al mondo in cui opera. Essa non è una erogatrice di conoscenze incontaminate ad individui anonimi, ma può e deve assumersi la responsabilità di offrire ai giovani una prospettiva di valorizzazione dell’umano nelle sue dimensioni più vere.
Il tema delle Non Cognitive Skills, scelto dal Festival per l’edizione 2025, si pone esattamente nella direzione di contribuire al rinnovamento della scuola per far sì che non sia più un ambito di istruzione (trasmissione di saperi) ma di educazione (formazione della persona).
Franco Vaccari, nato ad Arezzo nel 1952, è fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace. Laureato in Psicologia alla “Sapienza” di Roma, esercita come psicologo libero professionista ed è docente titolare del corso “Psicologia del conflitto e della pace” presso la Pontificia Università Lateranense. Ha fondato e dirige il “Nuovo Laboratorio di Psicologia”, centro di ricerca e azione in ambito psicopedagogico.
Vaccari ha sempre avuto un ruolo di primo piano come formatore nel mondo dell’associazionismo, soprattutto di matrice cattolica, nel dialogo ecumenico e interreligioso. Attività culminata nell’esperienza di Rondine, da lui fondata. Fino al 2005 è stato presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro. Nel 2006 è diventato consulente del ministero per le Politiche della Famiglia, con delega per le questioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
Tra i vari riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Minerva in Campidoglio a Roma e il Premio Dossetti. Autore di numerosi articoli su quotidiani e riviste, ha pubblicato Portici. Politica vecchia, nuova passione (Editrice Ave, 2007); s-confinamenti (Pazzini Editore, 2018); stoRYcycle (Pazzini Editore, 2018); Metodo Rondine (Pazzini Editore, 2018).
La V edizione del Festival dell’Innovazione Scolastica, promossa dall’omonima associazione con il patrocinio di Regione Veneto, Comune di Valdobbiadene, Indire, Invalsi e altri enti nazionali, sarà dedicata al tema “Promuovere e valutare le non cognitive skills”. Oltre cento scuole italiane si confronteranno su come valorizzare competenze come empatia, responsabilità, creatività, collaborazione e pensiero critico, decisive per una formazione integrale degli studenti.
Nato nel 2020, il Festival è oggi un punto di riferimento nazionale per chi desidera una scuola capace di affrontare le sfide educative e culturali del nostro tempo, coniugando innovazione e cura della persona.
Tratto da Avvenire, 10 luglio 2025.
Tratto da ilsussidiario.net, 28 giugno 2025.
Dal 5 al 7 settembre 2025 si svolge a Valdobbiadene il Festival dell’innovazione scolastica. Una sfida lanciata a tutta la scuola.
L’anno scolastico che sta terminando lascia in eredità, a chi avrà il coraggio di farsene carico, il grande tema del rapporto tra istruzione ed educazione. Un tema antico, ma che nel corso dell’anno si è fatto via via più incombente e negli ultimi mesi è stato evocato in vari interventi e dibattiti sullo stato di salute della scuola italiana.
In particolare si parlato sempre più spesso di emergenza educativa, chiedendosi come la scuola potesse essere all’altezza del proprio compito istruttivo e/o educativo nei confronti di una generazione di bambini e ragazzi spesso in balia di sconvolgimenti sociali e tecnologici. Tale questione è stata ben sintetizzata da Umberto Galimberti in un editoriale di Repubblica di pochi giorni fa:
“L’istruzione è una trasmissione di contenuti culturali e scientifici da chi li possiede (gli insegnanti) a chi non li possiede (gli studenti); l’educazione invece accompagna gli studenti, in quella stagione incerta che si chiama adolescenza, nel loro percorso di evoluzione psicologica, mai così problematico e turbolento come in quell’età. Si è soliti pensare che l’educazione altro non sia che un derivato dell’istruzione. Ma le cose non stanno così. È semmai l’istruzione un evento che può realizzarsi solo a educazione in corso, perché, come diceva Platone, ‘la mente non si apre se prima non hai aperto il cuore’”.
In questo difficile contesto allarmante non mancano però dei segnali positivi. Tra questi vi è sicuramente l’ingresso ufficiale nell’orizzonte della scuola italiana delle Non cognitive skills (NCS) o Competenze socio-emotive (come forse più propriamente sono definite dall’OCSE), ovvero quelle competenze trasversali che riguardano la persona, il modo in cui essa interagisce con il mondo, gestisce le proprie emozioni e si relaziona con gli altri (empatia, resilienza, motivazione, problem solving, ecc.). Esse recentemente hanno trovato anche un riconoscimento ufficiale nella legge 22/2025 approvata in Parlamento da tutte le forze politiche nello scorso mese di febbraio.
A fronte di questa grossa novità legislativa nessuno si illude.
Infatti tutti sanno, in primis coloro che hanno promosso la legge, che non si può sottovalutare la congenita impermeabilità da parte del mondo della scuola italiana nei confronti di ogni novità. Una resistenza che ha fatto sì che la dinamica scolastica, nella sua struttura di fondo, soprattutto alle medie e alle superiori, sia rimasta pressoché la stessa da sessant’anni a questa parte (lezioni frontali, studio a casa, verifiche, selezione).
Eppure non è esagerato dire che queste cosiddette competenze trasversali possono essere il grimaldello proprio per sciogliere l’annosa contrapposizione tra istruzione ed educazione.
Infatti dei segnali positivi ci sono.
Fra questi vi è l’adesione di più di duecento scuole provenienti da tutte le regioni d’Italia alla sfida lanciata dal Festival dell’Innovazione Scolastica che, giunto alla V edizione, che ha loro proposto di incontrarsi, mettersi in gioco e confrontarsi proprio sul tema delle NCS.
Queste duecento candidature sembrano infatti sfidare un intoccabile tabù del sistema scolastico italiano, rappresentato dal divieto di mettere il naso, e men che meno di mettere in discussione proprio ciò che è il cuore della scuola, ovvero ciò che insegna e come insegna un docente nella sua ora di lezione.
Ed è molto significativo che questo avvenga proprio a partire da un interesse per il tema delle NCS e per la novità radicale che esse possono rappresentare per il sistema scolastico italiano.
Se poi si va a guardare le relazioni e i video di queste scuole candidate al Festival, emergono alcuni dati estremamente interessanti che aprono uno squarcio reale, seppur necessariamente limitato, su alcuni importanti aspetti dello stato di salute del “mondo scuola”.
Ecco alcuni elementi che emergono.
a) Il primo dato che si riscontra è che nelle nostre scuole, a fronte di un sistema vecchio e spesso ingolfato dalla burocrazia, vi è un pullulare di creatività didattica. Un chiaro sintomo della presenza in tanti docenti e dirigenti scolastici di una grande passione per il proprio lavoro e per la crescita equilibrata dei propri allievi.
Tra gli elementi di questa vivacità vi è un dato costante del dopo-Covid, ossia il desiderio di portare la scuola in outdoor e, quasi novelli peripatetici, realizzare le lezioni in mezzo alla natura.
Un secondo elemento è la voglia di insegnare a comunicare anche con nuovi mezzi come la radio, i video, il web. Il tutto segnato da una forte attenzione alla socialità (coinvolgimento degli alunni nell’impostazione della vita scolastica, co-progettazione e interazione con soggetti esterni alla scuola) e all’inclusione nei confronti di compagni disagiati, oppure nei confronti degli anziani che vivono nel territorio.
b) Un secondo aspetto rilevabile è la presenza diffusa di un approccio non timoroso nei confronti delle nuove tecnologie informatiche e digitali, fino all’affronto, privo di paure e ritrosie, delle potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale (AI) con l’obiettivo di utilizzare queste nuove potenzialità tecnologie come utili strumenti didattici.
c) In terzo luogo la crescita costante delle esperienze di service learning (momenti didattici che integrano l’apprendimento con attività di volontariato e servizi alla comunità in collaborazione con enti, associazioni e imprese del territorio).
d) Un quarto elemento positivo è la vivacità di cui sono protagoniste le scuole del Sud. A fronte di diffusi luoghi comuni, regioni come la Puglia e la Sicilia dimostrano una creatività e delle competenze didattiche che gareggiano alla pari con quelle delle scuole del Nord.
A fronte di questi ed altri elementi positivi, nelle relazioni e nei video delle scuole candidate al Festival non si può evitare di rilevare l’emergere di importanti fragilità. Esse segnano la distanza non breve che la scuola è chiamata a compiere in vista di un rinnovamento che sia all’altezza del compito che le è assegnato nel contesto odierno.
Su tutte due osservazioni al riguardo.
1) Anche le esperienze didattiche più innovative spesso risultano dei momenti circoscritti ed occasionali che stentano ad incidere sulla quotidianità della vita scolastica. Questo risulta via via più evidente man mano che si cresce di grado scolastico ed è maggiore nelle scuole medie e superiori.
Per esempio: i tentativi di introdurre la dinamica didattica e valutativa delle competenze trovano una resistenza pressoché insuperabile da parte delle singole discipline, intese normalmente come compartimenti stagni ed orti intoccabili.
2) Infine la valutazione. È significativo che questo tema non sia affrontato seriamente da nessuna delle scuole che pur affrontano con coraggio e competenza tanti altri aspetti della dinamica scolastica. Per la verità ciò è del tutto comprensibile e spiega in buona parte la rigidità del sistema scolastico italiano. Si consideri per esempio il fatto che normalmente la pagella è la somma, o al massimo la media, dei voti dei singoli docenti, ma non è quasi mai una valutazione realmente condivisa e quindi collegiale.
C’è quindi molta strada da fare. Ma è anche vero che molti più docenti e dirigenti scolastici di quanto si immagina la stanno già percorrendo.
Per questo risulta davvero importante l’appuntamento della V edizione del Festival, il 5-6-7 settembre, nelle splendide colline di Valdobbiadene, dove, su questi temi, provenienti da ogni regione d’Italia, centinaia di dirigenti e “docenti coraggiosi” si incontreranno e si confronteranno per collaborare e condividere un vero rinnovamento della scuola italiana.
Valdobbiadene (TV), 25 giugno 2025. Sono state ufficialmente selezionate le 72 scuole che prenderanno parte alla V edizione del Festival dell’Innovazione Scolastica, in programma dal 5 al 7 settembre 2025 a Valdobbiadene (TV). L’elenco completo è disponibile sul sito www.festivalinnovazionescolastica.it.
Con oltre 200 candidature da tutta Italia, il Festival si conferma sempre di più come il più importante evento nazionale di avvio dell’Anno Scolastico. Le esperienze presentate riflettono la vivacità, la sensibilità didattica di molti dirigenti scolastici e docenti di fronte alle nuove sfide che la scuola sta affrontando. Molte delle esperienze che saranno presentate al Festival hanno a che fare con il desiderio di uscire dalle mura della scuola (outdoor), oppure con temi quali l’inclusione e l’accoglienza e infine con l’approfondimento e l’utilizzo didattico delle nuove tecnologie, compresa l’Intelligenza Artificiale.
Un dato positivo è la forza che dimostrano le scuole del Sud Italia, in particolare la Puglia e la Sicilia, a testimonianza di quanto siano profonde e vive le radici culturali di questi territori. Al Festival saranno presenti scuole di ogni ordine e grado, in prevalenza istituti statali ma anche scuole paritarie e, per la prima volta, anche diverse e importanti scuole professionali (Salesiani, Enaip e Cefal, oltre alla ‘storica’ Dieffe). Un mosaico che rappresenta la pluralità del sistema scolastico italiano.
Il tema dell’edizione 2025, “Promuovere e valutare le non cognitive skills”, caratterizzerà l’intero programma: dal convegno di apertura, i workshop, la presentazione pubblica delle esperienze selezionate fino ai momenti conviviali dove le dirigenti scolastici e docenti hanno la possibilità di scambiarsi esperienze e contatti.
La presentazione di oltre duecento esperienze didattiche, provenienti da scuole di tutte le Regioni d’Italia, testimonia non solo il crescente interesse per il Festival, ma anche – e forse ancor più – l’attenzione, tanto intensa quanto inattesa, per il tema affascinante e complesso delle Non Cognitive Skills.
«Dinanzi al contesto contraddittorio e spesso drammatico in cui stanno crescendo le nuove generazioni», dichiara il presidente Alberto Raffaelli, «la scuola italiana non si tira indietro e intende assumersi la responsabilità che le compete. Infatti la vera sfida posta dall’introduzione nella scuola delle Non Cognitive Skills (o competenze socio-emotive come le definisce l’Ocse) è la possibilità di una trasformazione profonda del sistema scolastico italiano: ovvero superare il modello della scuola come semplice luogo di trasmissione di conoscenze (istruzione), per diventare un autentico ambiente educativo in cui bambini e ragazzi possano crescere in modo armonico e positivo».
«Il rapporto tra istruzione ed educazione è il grande tema in questione», conclude Raffaelli. «Un tema ultimamente evocato in molti interventi e dibattiti. Uno fra tutti, quello del 23 giugno su Repubblica a firma di Umberto Galimberti: “L’istruzione è una trasmissione di contenuti culturali e scientifici da chi li possiede (gli insegnanti) a chi non li possiede (gli studenti); l’educazione invece accompagna gli studenti, in quella stagione incerta che si chiama adolescenza, nel loro percorso di evoluzione psicologica, mai così problematico e turbolento come in quell’età. Si è soliti pensare che l’educazione altro non sia che un derivato dell’istruzione. Ma le cose non stanno così. È semmai l’istruzione un evento che può realizzarsi solo a educazione in corso, perché, come diceva Platone, “la mente non si apre se prima non hai aperto il cuore”».
Il Festival è promosso dall’Associazione Festival dell’Innovazione Scolastica ETS con il patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Valdobbiadene, di INDIRE, INVALSI e numerosi partner pubblici e privati. La sede principale dell’evento sarà Villa dei Cedri a Valdobbiadene.
Valdobbiadene (TV), 27 maggio 2025 – Oltre duecento scuole italiane hanno candidato le proprie esperienze didattiche per partecipare alla quinta edizione del Festival dell’Innovazione Scolastica, in programma a Valdobbiadene dal 5 al 7 settembre 2025. Un dato straordinario che segna un aumento del 150% rispetto allo scorso anno, quando le candidature furono circa ottanta.
L’aumento delle candidature conferma il ruolo centrale assunto dal Festival come momento di avvio dell’anno scolastico e punto di riferimento nazionale per chi crede in una scuola capace di cambiare, innovare e mettersi in gioco.
«Il tema dell’edizione 2025 “Promuovere e valutare le non cognitive skills”», è il commento del presidente del festival, Alberto Raffaelli, «ha intercettato un bisogno profondo del mondo educativo: affrontare con serietà e strumenti concreti le dimensioni trasversali della crescita degli studenti, come empatia, resilienza, senso di responsabilità, pensiero critico e capacità di collaborazione. Competenze fondamentali per la formazione integrale della persona e per la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole».
Il Festival, ideato e promosso da un gruppo di dirigenti scolastici ed esperti con il sostegno delle principali istituzioni educative italiane, si articola in convegni, incontri, workshop ed eventi culturali. Al centro dell’iniziativa, la condivisione delle migliori pratiche didattiche in fase di sperimentazione, provenienti da scuole di ogni ordine e grado. «C’è una scuola viva, attenta», aggiunge Raffaelli, «che non si rassegna alla routine, ma cerca con coraggio nuove strade per educare».
Il Festival si svolge con il patrocinio di Regione Veneto, Comune di Valdobbiadene, Indire, Invalsi e altri partner istituzionali, culturali, imprenditoriali e del mondo della comunicazione.